Loredana Lubrano

Direzione Artistica

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direzione@effemstudio.it
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Biografia completa

Vive e studia a Napoli fino al conseguimento della maturità linguistica. Si trasferisce in Inghilterra per intraprendere gli studi di medicina al Trinity College di Cambridge, studi che però abbandona al terzo anno. Torna in Italia, a Milano, dove lavora come fotomodella e come stilista e dove finalmente decide di realizzare la sua grande passione, cantare. Inizia qui a studiare, ma presto torna a Napoli dove grazie all’insistenza del fratello conosce il Maestro Valerio Silvestro, con il quale da questo momento in poi nasce un sodalizio sia nella musica che nella vita. Studia con lui pianoforte armonia e tecnica dell’improvvisazione e contemporaneamente con il celebre Maestro Sabatino Raia, baritono pupillo della Callas e di Savarese. Grazie ad una clinic tenutasi a Napoli conosce Bob Stoloff, docente di Vocal Jazz Technique al Berklee College of Music di Boston, studiando con lui apprende e fa suo il metodo “Vocal drum grooves” che sarà parte integrante della sua metodologia d’insegnamento della tecnica vocale. Debutta alla prima edizione al “Positano Jazz Festival” ospite di noti musicisti come Pietro Condorelli, Gerry Popolo, Salvatore Tranchini e il suo stesso Maestro Valerio Silvestro.
Comincia poi ad esibirsi con nomi “storici” del jazz campano come Franco Coppola al sax Antonio Golino alla batteria, Sergio Esposito al piano. E’ per un senso di gratitudine e di rispetto della musica che decide di esibirsi in pubblico senza scendere a compromessi, né con i luoghi in cui suonare né con gli stessi musicisti, e forma un quartetto stabile per un paio di anni con Aldo Vigorito al contrabbasso, Alberto D’Anna alla batteria e Valerio Silvestro al piano. “Je m’enfiche” (me ne infischio) è il titolo giusto per questo “progetto senza progetti” in cui il repertorio è deciso solo dalla voglia di cantare e suonare le melodie più belle di questo secolo senza pregiudizi di genere o stile. L’incontro con Dario Deidda che le propone splendide composizioni inedite, la avvicina alla scrittura dei testi, cosa per altro già avvenuta per alcuni standards moderni come “Pasolini” di Aldo Romano e “Sail Away” di Tom Harrell, ma questa volta in una lingua diversa dall’ inglese, il napoletano, forse anche grazie alla vicinanza di Maria Pia De Vito. Così nascono Juorno, Viento, Banda e mariuole pezzi ormai stabilmente nel suo repertorio, standards napoletani. Suona sempre in quartetto quindi con Dario Deidda al basso e Agostino Mennella alla batteria e viene ascoltata, durante un suo concerto, da una legenda del piano jazz Mal Waldron che le propone di fissare questo incontro con una registrazione a Bruxelles per un disco piano e voce. Purtroppo Waldron dopo pochi mesi scompare e con lui la possibilità di incidere con quello che è stato, tra le mille altre cose, il pianista di Billie Holiday. Comunque da questo incontro anche se fugace la vita di Loredana prende un grande incoraggiamento. Fonda un’orchestra “Les Enfants Terribles” con cui partecipa a “Sparanise Blues Festival”, “Enotes festival”, “Maddaloni Jazz Festival”, alla manifestazione “Italiani nel mondo” al Concorso Nazionale di Baronissi conquistando il terzo posto. La grande manifestazione “Napoli Street Festival” viene conclusa con un concerto a Piazza del Gesù riscuotendo un grande successo. Fonda con il suo socio e compagno e maestro Valerio Silvestro la JASBO SCHOOL che in breve tempo diventa un riferimento nella didattica jazzistica campana per l’improvvisazione e per la tecnica vocale. Nel luglio del 2003 partecipa alle clinics di Veneto Jazz dove si perfeziona in Vocal Jazz Technique con Jay Clayton e Kate Baker. Lì conosce un grande della chitarra moderna Garrison Fewell con cui nasce un sodalizio d’intenti che porta l’artista americano a tornare nel settembre dello stesso anno in Italia per registrare con Loredana un live e alcuni pezzi in studio (tra cui Tenderly). Il progetto discografico viene poi ripreso e completato nel febbraio del 2004 da alcune stelle del firmamento jazzistico europeo come Furio Di Castri al contrabbasso Stefano “brushman” Bagnoli alla batteria, Max Ionata al sax tenore e soprano e il compagno di sempre Valerio Silvestro al pianoforte. Il risultato è un disco di ballads, fotografia del percorso di vita e musica di Loredana fino ad oggi, le molte lingue della sua vita, le memorie della sua infanzia, le gioie gli amori e le perdite della sua maturità, le canzoni che hanno segnato la sua crescita artistica, i sorrisi dei suoi figli, in un’atmosfera immobile, profondamente jazz ed altrettanto profondamente liricamente mediterranea, ad alto contenuto emozionale con un titolo emblematico “SMILE”.

Biografia completa

Vive e studia a Napoli fino al conseguimento della maturità linguistica. Si trasferisce in Inghilterra per intraprendere gli studi di medicina al Trinity College di Cambridge, studi che però abbandona al terzo anno. Torna in Italia, a Milano, dove lavora come fotomodella e come stilista e dove finalmente decide di realizzare la sua grande passione, cantare. Inizia qui a studiare, ma presto torna a Napoli dove grazie all’insistenza del fratello conosce il Maestro Valerio Silvestro, con il quale da questo momento in poi nasce un sodalizio sia nella musica che nella vita. Studia con lui pianoforte armonia e tecnica dell’improvvisazione e contemporaneamente con il celebre Maestro Sabatino Raia, baritono pupillo della Callas e di Savarese. Grazie ad una clinic tenutasi a Napoli conosce Bob Stoloff, docente di Vocal Jazz Technique al Berklee College of Music di Boston, studiando con lui apprende e fa suo il metodo “Vocal drum grooves” che sarà parte integrante della sua metodologia d’insegnamento della tecnica vocale. Debutta alla prima edizione al “Positano Jazz Festival” ospite di noti musicisti come Pietro Condorelli, Gerry Popolo, Salvatore Tranchini e il suo stesso Maestro Valerio Silvestro.
Comincia poi ad esibirsi con nomi “storici” del jazz campano come Franco Coppola al sax Antonio Golino alla batteria, Sergio Esposito al piano. E’ per un senso di gratitudine e di rispetto della musica che decide di esibirsi in pubblico senza scendere a compromessi, né con i luoghi in cui suonare né con gli stessi musicisti, e forma un quartetto stabile per un paio di anni con Aldo Vigorito al contrabbasso, Alberto D’Anna alla batteria e Valerio Silvestro al piano. “Je m’enfiche” (me ne infischio) è il titolo giusto per questo “progetto senza progetti” in cui il repertorio è deciso solo dalla voglia di cantare e suonare le melodie più belle di questo secolo senza pregiudizi di genere o stile. L’incontro con Dario Deidda che le propone splendide composizioni inedite, la avvicina alla scrittura dei testi, cosa per altro già avvenuta per alcuni standards moderni come “Pasolini” di Aldo Romano e “Sail Away” di Tom Harrell, ma questa volta in una lingua diversa dall’ inglese, il napoletano, forse anche grazie alla vicinanza di Maria Pia De Vito. Così nascono Juorno, Viento, Banda e mariuole pezzi ormai stabilmente nel suo repertorio, standards napoletani. Suona sempre in quartetto quindi con Dario Deidda al basso e Agostino Mennella alla batteria e viene ascoltata, durante un suo concerto, da una legenda del piano jazz Mal Waldron che le propone di fissare questo incontro con una registrazione a Bruxelles per un disco piano e voce. Purtroppo Waldron dopo pochi mesi scompare e con lui la possibilità di incidere con quello che è stato, tra le mille altre cose, il pianista di Billie Holiday. Comunque da questo incontro anche se fugace la vita di Loredana prende un grande incoraggiamento. Fonda un’orchestra “Les Enfants Terribles” con cui partecipa a “Sparanise Blues Festival”, “Enotes festival”, “Maddaloni Jazz Festival”, alla manifestazione “Italiani nel mondo” al Concorso Nazionale di Baronissi conquistando il terzo posto. La grande manifestazione “Napoli Street Festival” viene conclusa con un concerto a Piazza del Gesù riscuotendo un grande successo. Fonda con il suo socio e compagno e maestro Valerio Silvestro la JASBO SCHOOL che in breve tempo diventa un riferimento nella didattica jazzistica campana per l’improvvisazione e per la tecnica vocale. Nel luglio del 2003 partecipa alle clinics di Veneto Jazz dove si perfeziona in Vocal Jazz Technique con Jay Clayton e Kate Baker. Lì conosce un grande della chitarra moderna Garrison Fewell con cui nasce un sodalizio d’intenti che porta l’artista americano a tornare nel settembre dello stesso anno in Italia per registrare con Loredana un live e alcuni pezzi in studio (tra cui Tenderly). Il progetto discografico viene poi ripreso e completato nel febbraio del 2004 da alcune stelle del firmamento jazzistico europeo come Furio Di Castri al contrabbasso Stefano “brushman” Bagnoli alla batteria, Max Ionata al sax tenore e soprano e il compagno di sempre Valerio Silvestro al pianoforte. Il risultato è un disco di ballads, fotografia del percorso di vita e musica di Loredana fino ad oggi, le molte lingue della sua vita, le memorie della sua infanzia, le gioie gli amori e le perdite della sua maturità, le canzoni che hanno segnato la sua crescita artistica, i sorrisi dei suoi figli, in un’atmosfera immobile, profondamente jazz ed altrettanto profondamente liricamente mediterranea, ad alto contenuto emozionale con un titolo emblematico “SMILE”.